F.A.0105
Decisionum selectarum a D. Belmonte de Belmontibus nobili Ariminense I.C. clarissimo, quae modò ipso proponente,
modò votante in auditorijs rotalibus Perusin. Lucens. Genuens. Ferrarien. Bononien. ac iterum in hoc almo Rotae Ferrariae
pro tertia vice nunc auditore, & praetore dignissimo, emanarunt; elaborata congeries. ... -
Ferrariae : apud Alphonsum, & Io. Baptistam de Marestis, 1667.
[16], 375, [49] p. : ill. ; fol.
particolare della marca tipografica dei Maresti (o impresa del dedicatario cardinale Rinaldo d'Este) a c. 2M4v -- mm 69 x 62
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Strana raccontasi essere stata l'origine della porpora, e strana l'avventura con cui fu ritrovata.
Mentre lungo il lido di Tiro un Mastino, tratto dall'avidità della fame, ricercava quinci e quindi di qualche cibo, il caso lo spinse
là dove era la cocchiglia della Murice: onde spezzato il guscio con le zampe e masticatolo con le fauci, al suo pastore ritornò
col muso tinto del rosso di cotal fiore: il quale pensando che sangue fusse il colore e ferita la tintura, subitamente v'accorse: e veggiendo
per entro l'acque rosseggiare un porporino tesoro ed in su la riva distillare quasi una liquida fiamma, spiati i segreti dell'Ostriga,
venne di questo regio licore in notizia.
Indi, siccome è costume degli uomini, che sogliono dalle occasioni repentine ed impensate essere scorti alle invenzioni delle cose,
entrò l'ambizione de' Prencipi in uso d'aggiugnere con questa marittima delizia alla pompa delle lor vesti nobile e riguardevole ornamento.
Il corpo del nostro Redentore, dirò io che fusse una gentilissima Conca: Conca creata dentro il ventre di Maria, più del mare
istesso ricco e capace: hoc mare magnum et spatiosum manibus. Fu rotta questa conca per opera dell'Ebreo, più feroce e crudele
di qualsivoglia Cane: Circumdederunt me canes multi. Questi, famelico di strazio e di strage, schiacciolla non coi denti, ma con chiodi,
onde si tinse del suo generosissimo sangue.
[...] che l'intenzione del Diavolo era col mezzo della Sinagoga solo d'offender Cristo,
sol di maltrattare e lacerare il suo corpo con battiture e ferite: ma ne riesce tutto il contrario, perché dalle rotture e dalle piaghe
esce il finissimo colore del suo sangue prezioso, il quale è dal gran pastore Iddio dentro le vasella de' santissimi Sacramenti
raccolto.
(G. Marino, Dicerie sacre, 1 pt. 2)
vedi anche:
la pagina dove figura la marca tipografica
il frontespizio
particolare della vignetta sul frontespizio
testatina xilografica, alla prima pagina delle tre sezioni
in cui è divisa l'opera e in apertura dell'indice finale
la voce cane nel
Medieval bestiary e in
Bestiaria Latina
Gli animali in alcune marche tipografiche
dei secoli XVI-XVII
[a cura di a.l.]