F.A.Triani 0038
Epistolarum Pauli Manutij libri V. Quincto nuper addito. Eiusdem quae praefationes appellantur. -
Venetijs : [Paolo Manuzio], 1561 (Venetijs : [Paolo Manuzio], 1561).
[8], 237, [3] c. ; 8°
marca tipografica di Paolo Manuzio, c. 2H8v -- mm 43 x 56 (Riferimenti: CNCM 746;
K 176;
Z 47)
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Paolo Manuzio conserva la marca del padre Aldo: un delfino che si attorce a un'ancora, con la didascalia Aldus.
Sul senso dell'immagine ha scritto Erasmo da Rotterdam, commentando il motto Festina lente, con un riferimento preciso
alla marca tipografica aldina.
"Affrettati lentamente",
così possiamo tradurre l'adagio. Erasmo
ricorda due imperatori romani che lo ebbero caro: Augusto e Vespasiano. Il primo lo usava di frequente nella sua conversazione quotidiana
e lo citava nelle sue lettere, esortando con queste due parole
affinché a quel che deve essere fatto concorrano la rapidità dell'azione e la lentezza della cura pù meticolosa.
Erasmo ricorda un'antica moneta d'argento che gli era stata mostrata da Aldo Manuzio. Una moneta emessa da Vespasiano e donata al tipografo da Pietro Bembo:
[...] su una faccia era il profilo di Tito Vespasiano con un'iscrizione, sull'altra un'ancora, alla cui asta si avvolgeva un delfino.
Per comprendere il simbolo bisognerà rifarsi, dice, alla sapienza figurata degli antichi egizi: i geroglifici.
La moneta è rotonda e l'immagine si iscrive quindi in un cerchio, che rappresenta l'eternità,
senza inizio e senza fine.
L'ancora, che lega e trattiene le navi, indica la lentezza. Il delfino, più veloce e più agile di ogni altro animale,
indica la velocità. Semper festina lente.
Dopo i filosofi antichi e i due grandi imperatori romani, Aldo è il primo a riprendere l'antico adagio, tradotto nell'immagine che è
divenuta, meritatamente, la sua insegna.
Motto e immagine, dice ancora Erasmo, possono essere applicati in tre diversi modi:
[...] il primo quando vogliamo indicare che bisogna riflettere a lungo prima di iniziare un lavoro, ma, una volta presa una decisione, si deve portarlo a termine in fretta: e così l'ancora significa il tempo richiesto dalla riflessione, il delfino la rapidità dell'esecuzione. [...] Un altro uso si ha quando vogliamo dire che che le emozioni devono essere frenate dalla ragione. [...] Un terzo quando vogliamo ammonire affinché nelle azioni intraprese si eviti una fretta sconsiderata, difetto connaturato in certe persone a cui ogni ogni indugio, per quanto breve, sembra sempre inutile.
vedi anche:
il frontespizio e l'ultima pagina (c. 2H8v) con la marca tipografica
qui riprodotta
Adagia
(versione elettronica dell'edizione degli Adagia di Erasmo da Rotterdam rivista da Paolo Manuzio e stampata in Germania
a Oberursel nel 1603: per il nostro Festina lente vedi p. 434 sgg.)
una pagina del Ragionamento sulle imprese
di Paolo Giovio
la voce delfino nel
Medieval bestiary e in
Bestiaria Latina
Gli animali in alcune marche tipografiche
dei secoli XVI-XVII
Il bambino e la tartaruga : la marca dei Gadaldini
[a cura di a.l.]