guida alla catalogazione

introduzione



area delle note

+ segnature (formula)
+ segnature/carte
+ varianti

note di copia

+ legature (glossario)
+ fig. I-II III IV 1 2-3 4

riferimenti

+ cataloghi
+ bio
+ anonimi, pseudonimi
+ tipografi/marche
+ luoghi
+ date
+ legature
+ bibliogr. giuridica
+ bibliogr. botanica
+ altro

extra

[a cura di a.l.]

area delle note

[Si ripropongono le p. 71-75 di SBN(A), integrate con Venier-De Pasquale e con esempi tratti da libri dei fondi antichi dell'Ateneo.]

A. Nota di riferimento bibliografico

Si riporta qui in forma normalizzata e abbreviata la citazione della pubblicazione nei repertori di riferimento.

Esempi:

• Riferimenti: VD16 G 2580; Max-Planck-Institut, Bibliogr. iur. 1, 913.
  
  
• Riferimenti: Adams, M 1530; Edit16 CNCE 41405; EGA, I*, p. 126; Falcone, 259; Zanzanelli-Pratissoli, 3844.

B. Note sull'area del titolo e dell'indicazione di responsabilità

B1. Note sul titolo proprio

B1.1. Nota di traduzione

Nel descrivere una traduzione il titolo originale non viene riportato nella notizia principale relativa alla pubblicazione in esame (si crea per questo un titolo di raggruppamento). Se tuttavia è noto che la traduzione è stata fatta su un'edizione particolare di un'opera recante un proprio titolo (ad es. una traduzione di una traduzione), questo è riportato in nota.

B1.2. Note sulla fonte del titolo proprio

La fonte del titolo proprio, se diversa dal frontespizio, è data in nota.

Esempi:

• Il tit. si ricava dall'explicit.
  
  
• Tit. dell'intitolazione.

B2. Note su titoli varianti, titoli paralleli e complementi del titolo

Titoli varianti, titoli paralleli e complementi del titolo ai quali non si ritenga utile dare accesso possono essere dati in nota o se ne può anche solo segnalare la presenza.

Esempi:

• Tit. corrente: ......... / Tit. dell'occhietto: ......... / Tit. del colophon: .........
  In questi casi si può anche, in alternativa, creare un legame alla forma variante del titolo con la fonte in nota al collegamento.
  
  
• Su un front. aggiuntivo: To the English gentrie.
  
  
• Tit. parallelo in spagnolo sul verso del front.
  
  
• Complemento del tit. anche in francese.

B3. Note sulla natura, occasione, forma letteraria, scopo o lingua della pubblicazione

Esempi:

• Scelta di carmi.
  
  
• Testo in greco.
  
  
• Testo originale a fronte.

B4. Note sull'indicazione di responsabilità

Comprendono indicazioni di responsabilità non ricavate dalla pubblicazione, note su forme varianti o complete di nomi di persone o enti, note su pseudonimi, note su persone o enti connessi con l'opera ma che non possono essere incluse in altre aree della descrizione (perché, ad esempio, la loro funzione non è specificata), note su persone o enti connessi con edizioni precedenti e note sulla posizione originale sul frontespizio delle indicazioni di responsabilità traferite nella posizione prescritta.

Esempi:

• Atribuito a Jonathan Swift.
  
  
• Disegni di Inigo Jones.
  
  
• In testa al front.: Academia Hafniae.
  
  
• Nome reale dell'A.: Modesta Dal Pozzo Zorzi.

Possono essere date in una nota anche indicazioni di responsabilità relative ad appendici e altro materiale supplementare che appaiono nella pubblicazione, ma non sul frontespizio.

Se l'indicazione di responsabilità è stata ricavata da una fonte diversa da quella prescritta, tale fonte è indicata in una nota.

Esempi:

• Nome dell'A. dal verso del front.
  
  
• Nome dell'A. dalla dedica.

Se l'indicazione di responsabilità è riportata in un diverso ordine di sequenza rispetto alla fonte, la sua posizione originaria è riportata in nota.

Esempi:

• Nome dell'A. in testa al front.
  
  
• Nome dell'A. dopo l'indicazione di ed.

C. Note sull'area dell'edizione

Possono comprendere la fonte dell'indicazione di edizione e dettagli sui rapporti con altre pubblicazioni, edizioni, emissioni.

Esempi:

• Indicazione di ed. dal colophon.
  
  
• Indicazione di ed. in testa al colophon.
  
  
• Prima ed.: London : J. Tonson, 1747.
  
  
• Precedentemente pubblicata con il tit.: .........
  
  
• Emissione con nuovo front. dell'ed.: Ferrariae : apud Benedictum Mammarellum, 1591.

D. Note sull'area della pubblicazione, distribuzione, ecc.

Comprendono indicazioni di luogo, editore (tipografo, libraio) e anno ricavati dall'esame della pubblicazione o da fonti esterne, nonché le fonti e le informazioni relative ai singoli elementi dell'area.

Esempi:

• Stampato da Francesco Minizio Calvo. Cfr. F. Barberi, Tipografi romani del Cinquecento, p. 92.
  
  
• Luogo di pubblicazione presunto: Venezia.
  
  
• Per il nome dell'editore cfr. F. Grillo, Questioni campanelliane ..., in "Calabria nobilissima", 15 (1961), p. 69.
  
  
• Anno nella data in forma di cronogramma.
  
  
• Pubblicata tra il 1794 e il 1807, anni di attività dell'editore.

E. Note sull'area della descrizione fisica

Possono comprendere descrizioni aggiuntive sulle caratteristiche fisiche della pubblicazione che completano l'indicazione formale data nell'area 4, indicazioni di particolari peculiarità fisiche e la segnatura.

Esempi:

• Il verso delle carte è bianco.
  
  
• Le p. 167-176 sono ripetute nella numerazione.
  
  
• Le pagine sono numerate anche 321-404.
  
  
• Iniziali incise.
  
  
• Segn.: A-G8 H4(-H4).
  A proposito di segnature, si vedano le pagine dedicate alla formula collazionale.

F. Note relative al contenuto

Comprendono l'elenco dei contenuti, note su contenuti aggiuntivi come indici, inserti, bibliografie, ecc. Per le pubblicazioni in più parti comprendono titoli, note tipografiche, ecc. presenti sui frontespizi successivi al primo.

Esempi:

• Comprende solo il De coniuratione Catilinae di Sallustio.
  
  
• A c. 59 con front. proprio: Origini della Frata.
  
  
• Contiene anche il manifesto di Stefano Giudici.
  
  
• Contiene 10 opere i cui tit. sono elencati sul front.
  
  
• Pt. 2: Gabrielis Faerni Emendationes in sex fabulas Terentij.

G. Note relative alla disponibilità

Possono comprendere note su tirature o distribuzioni limitate.

Esempi:

• Stampato in 250 esemplari.
  
  
• Ed. limitata di 20 esemplari.
  
  

H. Note sulle varianti

Si danno quando le variazioni dell'esemplare che si sta catalogando rispetto alla descrizione base non sono tali da giustificare una nuova descrizione bibliografica.

Le variazioni vanno date rispettando, se possibile, la sequenza e la punteggiatura convenzionale delle aree e vanno precedute dall'indicazione: Var. B; Var. C, ecc. (le indicazioni delle varianti in nota iniziano con la lettera B in quanto la lettera A è riservata alla descrizione base).

Tale indicazione consente di individuare eventuali differenti impronte collegate alla stessa notizia e permette la localizzazione puntuale delle singole varianti nell'ambito della medesima edizione

Esempi:

• Var. B: [8], 84, [2] p. Dedica a Cinzio Aldobrandini.
  La descrizione base ha [4] p. iniziali con dedica a Girolamo Tireta.
  
  
• Var. B: Primi due fascicoli interamente ricomposti.
  
  
• Var. B: 68, [4] c. - Var. C: 68, [8] c.
  
  
• Var. B: "Primatum" in luogo di "primorum" nel tit.