F.A.0375
Flaminij Chartarij ... Tractatus de executione sententiae contumacialis capto bannito ...
Venetijs : apud Ioannem Zenarium, 1593.
[48], 179, [1] c. ; 4°
testatine con marche tipografiche
Per il serpente alato Zappella (I, p. 336) fa riferimento all'episodio biblico (Numeri 21, 4-9), quando Mosè, seguendo l'ordine ricevuto dal Signore, innalza un serpente di bronzo su un bastone a forma di tau. Tutti quelli che erano stati morsicati dai serpenti velenosi, inviati da Dio per punire l'infedeltà d'Israele, guardandolo erano miracolosamente risanati. Ne parlerà poi Gesù nel Vangelo di Giovanni (3, 14), prefigurando la croce e la sua funzione per la salvezza degli uomini:
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.
Tutto questo spiega bene anche il motto Salus vitae. Resta il fatto che al serpente di Mosè non appartengono le ali del nostro, a cui, d'altra parte, manca il bastone a forma di tau che figura invece, per esempio, nella marca coeva dei Valgrisi.
(Per la salamandra incoronata tra le fiamme cfr. la marca dei lionesi Senneton).
vedi anche:
il frontespizio
iniziali parlanti
altra testina con la prima marca tipografica
vista qui, in diversa cornice, in un'opera stampata da Damiano Zenaro (1574)
Gli animali in alcune marche tipografiche
dei secoli XVI-XVII
[a cura di a.l.]