Università di Modena e Reggio Emilia -
CSBA - Fondi antichi
Gli animali in alcune marche tipografiche dei secoli XVI-XVII (1)
1. marche tipografiche
+ | gatto e topo (1) |
+ | gatto e topo (2) |
+ | serpente alato |
+ | pavone |
+ | ritratto di Alciati |
+ | delfino |
+ | colomba |
+ | conigli |
+ | gru |
+ | cane e murice |
+ | aquile e cervo |
+ | unicorno |
+ | salamandra |
+ | leone e api |
agg.to: aprile 2018
[a cura di a.l.]
La marca tipografica compare dai primordi della stampa, nella seconda metà del XV secolo. Si tratta in genere di un'incisione su legno, una xilografia, con cui il tipografo/editore rende immediatamente riconoscibile un libro uscito dai suoi torchi. Ognuno di questi legni poteva essere usato per centinaia di impressionii. Non poteva però bastare per tutte le edizioni di un tipografo, che nel tempo propone quindi diverse varianti della sua marca, anche per ragioni legate ai diversi formati di stampa.
Il luogo designato per la sua apparizione è inizialmente il colophon, dove appunto il tipografo/editore firma la sua opera come faceva lo scriba nell'explicit dei manoscritti. Con l'affermarsi del frontespizio, nel Cinquecento, la marca figura sempre più spesso in questa nuova sede, eventualmente ripetuta anche al colophon. Non sono rari poi i casi in cui viene proposta in testa o al piede dell'eventuale cornice xilografica del frontespizio, o anche al centro di una testatina xilografica.
In una prima fase si tratterà di un semplice scudo con le iniziali del tipografo e simboli essenziali come una croce, un cerchio, un triangolo. Ma presto l'immagine si fa più complessa, e sempre più spesso è accompagnata da un motto. Riprende magari l'insegna di bottega, oppure nasce da un gioco di parole sul nome del tipografo (marca parlante) o da un richiamo al suo luogo di attività, dalla riproposizione di figure e simboli della tradizione classica e di quella cristiana.