una cornice xilografica

A. STORIA

1. Gregorio de Gregori

+ lato sup. ; lato inf. ; lato
   sin.
; lato dx
+ es. 1 (1519)
+ es. 2 (1521)
+ es. 3 (1519)
+ tratteggio, volute,
   medaglioni

2. Bernardino e Matteo
    Vitali

+ lato sup.

3. Giovanni Nicoli

+ lato sup. ; lato inf. ; lato
   sin.
; lato dx

4. i Gadaldini

+ lato sup. ; lato inf. ; lato
   sin. e dx

B. FIGURE

1. i quattro viventi

+ fonti bibliche
+ cattedrali
+ miniatura
+ xilografia

2. pellicano

3. fenice

4. unicorno

5. sfingi

+ Dino Campana

[a cura di a.l.]

B1. i quattro viventi

aquila (Giovanni)angelo (Matteo) Agli angoli della nostra cornice figurano i quattro viventi (il tetramorfo), la cui origine è nel libro di Ezechiele, riletto in epoca cristiana attraverso l'Apocalisse di Giovanni. Rinviando alle fonti bibliche, tentiamo qui di ricostruirne il senso.

Nella prima delle sue visioni (1, 1-28) Ezechiele vede aprirsi il cielo e in un turbinio di fuoco gli appare

la figura di quattro esseri animati, che avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. [...] Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila.

Quattro, nella Bibbia, è il numero che evoca la totalità del mondo creato: i fiumi del Paradiso, i punti cardinali, gli elementi, le lettere nel tetragramma del nome divino. Il profeta dirà poi, al cap. 10, che questi "esseri animati" sono cherubini: gli stessi angeli posti, dopo la Caduta, a guardia delle porte del Paradiso "per custodire la via all'albero della vita" (Gn 3,24; ma vedi anche Es 25,18 e 1Re 6, 23, dove immagini di cherubini sono poste ai lati dell'arca dell'alleanza e nel cuore del tempio di Gerusalemme). Figure di guardiani della soglia e, insieme, annunciatori della presenza di Dio (cfr. Péneaud, p. 24, 34-43).

Sempre nel primo capitolo di Ezechiele, al di sopra dei viventi e del fuoco in cui sono apparsi è "una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente":

Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve qualcosa come pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore il cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria del Signore.

I viventi introducono quindi una teofania, il manifestarsi di Dio nella sua gloria. Lo stesso avviene nell'Apocalisse:

[...] c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cronalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. [...] In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente, aveva l'aspetto d'uomo, il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. [...] giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo - il Signore Dio, l'Onnipotente - Colui che era, che è e che viene.

Giovanni attribuisce a ognuno dei viventi una sola delle fattezze che in Ezechiele spettavano tutte a tutti: diventano così rappresentabili. E una volta fissato il canone del Nuovo Testamento, nel II secolo sono assunti come simboli degli evangelisti. Dal IV secolo nella chiesa romana si stabilizzano gli accoppiamenti: aquila-Giovanni, uomo/angelo-Matteo, leone-Marco, toro/vitello/bue-Luca. Di qui il libro, o il rotolo, che li accompagna; di qui anche la tendenza a restringerne il senso, a farne il segno convenzionale di un significato già dato.

leone (Marco)bue (Luca) A partire dal IX secolo il tetramorfo è un'immagine ricorrente nella liturgia e nell'arte cristiana, dove sono rare le sue rappresentazioni senza il Cristo, che appare in genere al centro della scena. Diamo qui solo alcuni esempi: le facciate delle cattedrali romaniche, manoscritti e stampe.

Dopo la fioritura romanica, dal XIII secolo si assiste a un progressivo eclissarsi del tetramorfo, che perde la sua centralità. A quest'epoca di declino appartiene la cornice di cui ci occupiamo, come d'altra parte tutte le immagini simili in antiche edizioni a stampa.