la marca dei Gadaldini

1. varianti

+ 1 ; + 2 ; + 3 ; + 4 ;
+ 5 ; + 6 ; + 7

2. tartaruga moralizzata

+ Esopo
+ Bomarzo

3. tartaruga, antichi

+ metopa
+ terracotta
+ specchio
+ Ermes psicopompo

4. Inno a Ermes

+ the Mock Turtle

5. lira da braccio

+ la Bibbia di Borso
+ Schifanoia

6. gallo e tartaruga

+ Aquileia, Plèroma
+ due galli due tartarughe
+ bambino e gallo

7. scimmia e tartaruga

+ Kalila e Dimna
+ Ms. arabo; Cosmè Tura
+ Mss. persiani
+ scimmie, bambini

8. gigli

+ purezza, amore
+ fecondità
+ regalità
+ salvezza

9. il bambino, tornare

+ giochi
+ L'infanzia nasce ...
+ putti: gli antichi
+ putti: Rinascimento
+ La tortue

[a cura di a.l.]

2. tartaruga moralizzata

marca di Bartolomeo I Sermartelli (Firenze, 1579-1587)L'immagine della tartaruga ricorre in diverse marche tipografiche, riferendosi in genere ai tradizionali concetti di lentezza e prudenza associati all'animale. È il caso, in Italia, della marca dei Sermartelli, riproposta nella seconda metà del Cinquecento in più varianti, confrontabili attraverso la base dati marche di Edit16 e quella di MAR.T.E.: una tartaruga che tiene sul guscio una vela col giglio fiorentino.

Il motto, Festina lente, risale all'antichità ed è ampiamente commentato negli Adagia di Erasmo (disponibile in rete la versione elettronica dell'edizione rivista da Paolo Manuzio e stampata a Oberursel nel 1603: vedi p. 434 sgg.).

marca di Venturino Ruffinelli (Venezia, 1542-1544)"Affrettati lentamente", ovvero la capacità di prendere tutto il tempo necessario al perfezionamento dell'opera e, insieme, la capacità di portarla a compimento, doveva essere il principio-guida del lavoro in tipografia. Già Aldo Manuzio l'aveva fatto proprio con la marca dell'ancora e del delfino. La tartaruga e la vela dei Sermartelli hanno esattamente lo stesso significato, con l'aggiunta del riferimento alla città di Firenze (il giglio) e ai Medici (la tartaruga).

La marca dei Sermartelli, certamente meno nobile, meno bella di quella aldina, può esserne un equivalente proprio perché le figure che la compongono, tartaruga e vela, hanno qui, come l'ancora e il delfino nella marca di Manuzio, un significato univoco.

Sostanzialmente identico, anche se nell'ambito di una figurazione complessa, l'uso che viene fatto della tartaruga nella marca di Venturino Ruffinelli, la quale riprende uno dei "geroglifici" dell'Hypnerotomachia Poliphili, dove l'immagine è accompagnata dal motto: Velocitatem sedendo, tarditatem tempera surgendo.

Conviene riportare qui descrizione e osservazioni del Commento in HP, II, p. 616:

Matrona incoronata da una serpe, seduta con la natica destra, mentre con la gamba sinistra fa l'atto di alzarsi; in emblematica opposizione impugna due ali con la destra e tiene una tartaruga con la sinistra [...] trattandosi di una variante del festina tarde: da una parte due ali, simboli di aerea velocità, dall'altra una tartaruga, animale di proverbiale lentezza, poi, in calcolata contrapposizione simmetrica, il corpo che si alza per incamminarsi e nel contempo rimane immobile. La corona serpentina, non rappresentata nella xilografia, è attributo medioevale della Prudenza [...] L'immagine-paradosso ali-tartaruga deriva dall'adagio testudo volat [...]: la fonte più antica è: Esopo, 352d [...].

D'altra parte è proprio l'Hypnerotomachia che diffonde l'immagine dell'ancora col delfino, legata al motto Festina tarde. E dall'Hypnerotomachia deriva con ogni probabilità la grande tartaruga di Bomarzo.

La tartaruga ricompare poi in marche di tipografi di altri paesi, spesso lo stesso motto, più o meno variato. Se ne riproducono due esempi seicenteschi da DPD (Nr. 1312 e 0420). Non sembra però questo il campo di significati in cui si muove la tartaruga dei Gadaldini.

marca olandese, tipografo non identificato, 1650 marca di Johannes van Gelder (Leida, 1672-1681) e Hendrik Drummond (Leida, 1684)
1. varianti 3. tartaruga, antichi