la marca dei Gadaldini

1. varianti

+ 1 ; + 2 ; + 3 ; + 4 ;
+ 5 ; + 6 ; + 7

2. tartaruga moralizzata

+ Esopo
+ Bomarzo

3. tartaruga, antichi

+ metopa
+ terracotta
+ specchio
+ Ermes psicopompo

4. Inno a Ermes

+ the Mock Turtle

5. lira da braccio

+ la Bibbia di Borso
+ Schifanoia

6. gallo e tartaruga

+ Aquileia, Plèroma
+ due galli due tartarughe
+ bambino e gallo

7. scimmia e tartaruga

+ Kalila e Dimna
+ Ms. arabo; Cosmè Tura
+ Mss. persiani
+ scimmie, bambini

8. gigli

+ purezza, amore
+ fecondità
+ regalità
+ salvezza

9. il bambino, tornare

+ giochi
+ L'infanzia nasce ...
+ putti: gli antichi
+ putti: Rinascimento
+ La tortue

[a cura di a.l.]

5. lira da braccio

bambino a cavallo di una tartaruga,
       dalla Bibbia di Borso d'Este La figura di un bambino a cavallo di una tartaruga si incontra nella Bibbia di Borso d'Este, alla c. 256v del secondo volume. Qui il bambino suona uno strumento a arco; dietro di lui, in fondo alla pianura, un corso d'acqua, forse il Po.

Mercurio, part. dal mese di giugno di Schifanoia L'aspetto dello strumento che suona è probabilmente quello della ribeca, una violetta a tre corde. Ma ricordiamo il racconto dell'invenzione della lira da parte di Ermes bambino; la costante confusione, negli scritti dei teorici musicali dell'epoca, tra i vari strumenti a arco, e quella tra lira antica e lira moderna, suonata appunto con l'archetto.

Quella imbracciata dal bambino non potrebbe essere una lira da braccio? A Schifanoia nella fascia superiore del mese di giugno, dedicata al trionfo di Mercurio, il tempo ha cancellato il viso del dio, ma non i suoi attributi: caduceo e lira da braccio.

Ecco nell' Orlando innamorato (III, I, 57) Mandricardo accolto nel palazzo del Fonte della Fata:

A lor davanti cantava una dama,
E con la lira a sé facea tenore.
Narrando e gesti antichi e de gran fama,
Strane aventure e bei moti d'amore.

La lira da braccio è lo strumento con cui si accompagnava il canto, imbracciato dai poeti in tante immagini dell'epoca: da Arione e Orfeo in due marche tipografiche cinquecentesche che proponiamo qui, dallo stesso Apollo nel Parnaso di Raffaello (cfr. Winternitz).

Arione Orfeo Apollo

L'immagine di un bambino a cavallo di una tartaruga non è affatto comune tra Quattro e Cinquecento. Tra la miniatura della Bibbia di Borso e l'emblema scelto da Antonio Gadaldini come marchio per i suoi libri c'è qualcosa di più di una coincidenza. Questo porta a credere che esista anche una relazione non casuale tra la marca e l'incontro, nel mito, dell'animale con Ermes bambino.

Agostino Gadaldini, figlio di Antonio, è un medico di fama, ma anche il curatore delle opere di Galeno che traduce dal greco in latino per le edizioni dei Giunta a Venezia. Ragionevole supporre, almeno per lui, una buona conoscenza della letteratura e quindi della mitologia greca, che non possiamo attribuire d'ufficio al padre. Per giustificare un rinvio dall'immagine della marca tipografica all'Inno a Ermes, che certamente non era una lettura scontata, si potranno anche ricordare i rapporti tra Antonio Gadaldini e intellettuali modenesi come Lodovico Castelvetro o Carlo Sigonio.

4. Inno a Ermes 6. gallo e tartaruga