la marca dei Gadaldini

1. varianti

+ 1 ; + 2 ; + 3 ; + 4 ;
+ 5 ; + 6 ; + 7

2. tartaruga moralizzata

+ Esopo
+ Bomarzo

3. tartaruga, antichi

+ metopa
+ terracotta
+ specchio
+ Ermes psicopompo

4. Inno a Ermes

+ the Mock Turtle

5. lira da braccio

+ la Bibbia di Borso
+ Schifanoia

6. gallo e tartaruga

+ Aquileia, Plèroma
+ due galli due tartarughe
+ bambino e gallo

7. scimmia e tartaruga

+ Kalila e Dimna
+ Ms. arabo; Cosmè Tura
+ Mss. persiani
+ scimmie, bambini

8. gigli

+ purezza, amore
+ fecondità
+ regalità
+ salvezza

9. il bambino, tornare

+ giochi
+ L'infanzia nasce ...
+ putti: gli antichi
+ putti: Rinascimento
+ La tortue

[a cura di a.l.]

9. il bambino, tornare + putti: gli antichi

Dioniso bambino su una tigre/leone, II sec. d.C. (Napoli, Museo archeologico nazionale) Bacchoi. - Stuveras sottolinea l'origine bacchica di gran parte delle antiche raffigurazioni del putto, dove questo compare sia come figura isolata sia all'interno del tiaso, il corteo dionisiaco (p. 12 sgg.). Formula poi il "dogma intorno al quale è fiorita la razza innumerevole dei putti" (p. 21):

il putto bachico per eccellenza è lo stesso Dioniso.

Spesso, quando si tratta di una figura isolata, resta difficile stabilire se si abbia a che fare con un seguace del dio o, appunto, con lo stesso Dioniso bambino (Dionysos Pais).

sarcofago romano con putti vendemmiatori, 290-300 d.C. (J. Paul Getty Trust) Già "il mito di Zagreo -- scrive ancora Stuveras, p. 29 -- conteneva virtualmente la promessa di un culto di Dionysos Pais". Il bambino fatto a pezzi dai Titani rinascerà: a questo si richiamano le idee orfiche di salvezza dell'anima. E nell'iconografia del putto bacchico è proprio sui monumenti funerari che la fede orfica viene affermata, nelle tante scene di vendemmia che vedono impegnati i putti sulle lastre degli antichi sarcofagi romani.

L'uva, raccolta e pressata, diventa vino; questo nasce distruggendo la prigione dove era rinchiuso. Parabola luminosa del destino dell'anima. Il vendemmiatore è appunto il putto [...]. ( p. 55)

sarcofago dei tre buoni pastori, IV sec. d.C. (Musei vaticani) Il motivo dei putti vendemmiatori sarà poi ripreso nei sarcofagi dei primi secoli cristiani (ma vedi anche la nostra pagina sui putti nel Rinascimento).

Riferimento obbligato Giovanni 15, 5: "Io sono la vite, voi i tralci", arricchito dalle interpretazioni dei padri della Chiesa: "l'uva calpestata per la nostra salvezza, il sangue della vigna" di cui scrive Clemente Alessandrino (cfr. Dempsey, p. 64).


Amore punito, I sec. a.C (Pompei) Amorini. - A partire dal Cinquecento la figura del putto alato viene invariabilmente interpretata come rappresentazione del dio d'amore: un amorino, un erote, un cupido. Termini usati ancora oggi per definire qualunque occorrenza del putto nell'arte.

Stuveras e Dempsey hanno chiarito che questa identificazione putto-amorino non è affatto credibile se applicata senza alcuna distinzione, in particolare per quel che riguarda l'antichità (dove domina invece la figura del putto bacchico) o il Quattrocento (vedi la nostra pagina sui putti nel Rinascimento).

Naturalmente anche prima del Cinquecento gli amorini che sono effettivamente tali non mancano. E l'equivalenza putto-amorino istituita nel corso del Rinascimento andrà comunque tenuta presente in riferimento alla marca dei Gadaldini.


putto che cavalca un delfino (Ostia antica, Terme di Nettuno) Putto auriga. - Presente sulle lastre di sarcofagi romani anche la figura del putto auriga. Immagine, secondo Stuveras, p. 58, delle prove a cui è sottoposta l'anima dopo la morte: "La vittoria attende chi supera le difficoltà del percorso".

Compare anche su vasi, coppe, rilievi di vario genere e giocattoli, dove al posto dei cavalli possiamo avere grifoni, cigni, leoni, caprioli, cerbiatti, capre, cani, delfini. Da tutti questi animali così diversi tra loro la tartaruga dei Gadaldini si distingue, come mezzo di trasporto, per il suo carattere decisamente paradossale.