la marca dei Gadaldini

1. varianti

+ 1 ; + 2 ; + 3 ; + 4 ;
+ 5 ; + 6 ; + 7

2. tartaruga moralizzata

+ Esopo
+ Bomarzo

3. tartaruga, antichi

+ metopa
+ terracotta
+ specchio
+ Ermes psicopompo

4. Inno a Ermes

+ the Mock Turtle

5. lira da braccio

+ la Bibbia di Borso
+ Schifanoia

6. gallo e tartaruga

+ Aquileia, Plèroma
+ due galli due tartarughe
+ bambino e gallo

7. scimmia e tartaruga

+ Kalila e Dimna
+ Ms. arabo; Cosmè Tura
+ Mss. persiani
+ scimmie, bambini

8. gigli

+ purezza, amore
+ fecondità
+ regalità
+ salvezza

9. il bambino, tornare

+ giochi
+ L'infanzia nasce ...
+ putti: gli antichi
+ putti: Rinascimento
+ La tortue

[a cura di a.l.]

9. il bambino, tornare + L'infanzia nasce ...

Dino Campana a quattro anni, 1889 Ritorno, infanzia. L'accoppiata può sembrare strana, se pensiamo all'infanzia come inizio, origine, e non ci riferiamo a un qualsiasi ritorno a quel tempo della vita da parte di chi bambino non è più, ma proprio all'infanzia in quanto tale. Ne parla un appunto di Campana datato al primo giorno di gennaio del 1917.

L'infanzia nasce da un ritorno di se stessi giacché in uno strano eco s'immobilizza e s'allontana dai giorni; anzi nasce proprio da una cosa "specchiata" con le ridenti spighe gialle e con i campanili conoscenza eterna (di poco tempo) e sempre a sapersi da un tempo infinito come a stare sempre sulla riva di un giorno.

Ritorno, eco, cosa "specchiata", sono forme della ripetizione. Ai bambini bisogna ripetere le stesse storie che hanno ascoltato una volta con le stesse, identiche parole. Questo vale anche per gli animali che vivono con noi: una volta che si è fatta insieme una cosa, bisogna poi rifarla nello stesso modo.

Della legge della ripetizione come "grande legge che regola l'intero mondo dei giochi" ha scritto Walter Benjamin, accostando "l'oscuro impulso alla ripetizione" che domina il gioco e la "violenza [...] con cui opera l'istinto sessuale nell'amore".

I Canti Orfici si chiudono su una citazione di Whitman a cui Campana teneva molto: "They were all torn and cover'd with the boy's blood". La sua "cosa specchiata" è la stessa di Dionizo/Zagreo, il dio bambino ucciso e fatto a pezzi dai Titani proprio quando si incanta nella contemplazione di uno specchio.

Lo "stare sempre sulla riva di un giorno" è quel che incontriamo nel pieno sole del primo paragrafo della Notte di Campana, aperto dal verbo "Ricordo" e chiuso dalla frase: "e del tempo fu sospeso il corso". Devono esserci stati per tutti certi pomeriggi d'estate, da bambini, passati in un gioco che sembrava prolungarsi all'infinito, senza che su quel giorno dovesse, come sugli altri, scendere il sole. Poi quelle ore, dopo anni, passate in una stanza che era il centro del mondo, dicono:

The sunshine's in the bedroom when we play
the raining always starts when you go away.

ms. di Campana