Università di Modena e Reggio Emilia -
Biblioteca universitaria giuridica
Fondo antico - Immagini della Giustizia: la figura femminile
testatine
(1), (2)
finalini
capilettera
attributi
storia (1), (2), (3)
"persona"
varie:
mano, occhio
triangoli (1), (2)
simmetria
Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
Come in altre personificazioni e allegorie, tra i pochi tratti caratterizzanti della figura femminile che incarna la Giustizia è spesso l'inespressività, la vacuità al limite dell'idiozia.
In genere è questo vuoto che troviamo declinato a seconda delle epoche, dei luoghi,
dell'abilità dell'incisore, nell'aspetto di signore più o meno eleganti, nobili, severe. Rare le eccezioni: e una è certamente la maschera inquietante dell'antiporta delle Observationes di Titius. |
Ma più che ai casi, quasi introvabili, in cui la presenza di una figura si impone per la sua stessa intensità, bisognerà fermarsi su dettagli che a volte possono dare il senso di una differenza.
Per esempio il sorriso della Giustizia, che può essere un'espressione di benevolenza indirizzata al potente di cui la Giustizia stessa figura come attributo e virtù, ma può anche restare un segno misterioso e in qualche modo infantile, o inspiegabilmente giocoso, di grazia.
O la maggiore potenza che a volte hanno le figure bendate: un'altra versione, probabilmente, del carattere inquietante e perturbante riconosciuto nella "maschera" dell'antiporta citata sopra. La maschera e la figura bendata, come i morti, non hanno sguardo.
In certe immagini la benda e il sorriso si incontrano insieme, sul viso della Giustizia.