Università di Modena e Reggio Emilia -
Biblioteca universitaria giuridica
Fondo antico - Immagini della Giustizia: mano, occhio
testatine
(1), (2)
finalini
capilettera
attributi
storia (1), (2), (3)
"persona"
varie:
mano, occhio
triangoli (1), (2)
simmetria
Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
Si tratta di simboli elementari e radicali. Qui l'intenzione è quella di dare, limitatamente all'ambito dell'Occidente cristiano, una minima idea dell'ampiezza e della profondità dei loro significati, che si riflettono variamente nelle immagini della Giustizia.
MANO. -- Una mano che sbuca da una nuvola costituisce un'antica forma di rappresentazione della Prima Persona della Trinità (Hall, p. 253).
Nei primi secoli cristiani Dio Padre è ancora una figura non direttamente rappresentabile. Un modo di raffigurarlo è quello di mostrare la Sua mano che esce dalle nuvole.
Dal Rinascimento, in marche tipografiche e emblemi, la mano che esce dalle nuvole diventa un segno convenzionale con cui situare l'immagine in una sfera che, senza essere più direttamente quella divina, stacca dalla realtà del visibile quotidiano e introduce a una visione più elevata.
Già molto prima, all'epoca delle caverne, l'immagine della mano sembra fondamentale in molti sensi che è difficile restringere a quel che oggi chiamiamo arte. |
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(Caso particolare: un'immagine-simbolo della regalità francese è quella della main de justice, che incontriamo per esempio su uno dei piatti della bilancia della Giustizia in testa alla dedica di un'edizione francese settecentesca). |
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OCCHIO. -- Al pari della mano, antico simbolo di Dio Padre prima che assumesse la forma umana. Nell'iconografia rinascimentale compare iscritto in un triangolo, con riferimento alla Trinità. (Hall, p. 306)
Si riferisce talvolta all'idea della divina provvidenza (cfr. l'antiporta
della Scienza nuova). Vedi anche quel si dice qui a proposito del triangolo e del suo uso nella simbologia massonica. |
A partire dal XV secolo si definisce e si diffonde un'interpretazione umanistica dei
geroglifici egiziani: anche l'occhio, come la mano, è infatti un simbolo che
precede di molto l'epoca cristiana. Nell'Hypnerotomachia Poliphili (1499) l'occhio figura costantemente come geroglifico della divinità. |
Negli Emblemi di Alciati figura, a
partire dall'edizione del 1546, un'immagine che unisce mano e occhio. Appartiene all'emblema
numero XVI nell'edizione padovana del 1621. Stando ai versi che l'accompagnano, per cui si rimanda alla Memorial Web Edition da cui si è tratta qui l'illustrazione, non sembra avere alcun rapporto col significato religioso di questi simboli. |
Al XVI secolo risale la marca tipografica di Francesco Bindoni il giovane. Qui la
mano che esce dalle nuvole,
con avvolto un serpente che si morde la coda, regge uno scettro
in cima al quale troviamo un occhio. Occhio e scettro, secondo Zappella (I, p. 268), sono "emblemi rispettivamente della giustizia divina e umana". Cfr. anche l'antiporta di un'opera di Vultejus. |