Università di Modena e Reggio Emilia -
Biblioteca universitaria giuridica
Fondo antico - Immagini della Giustizia: antiporte: Vico, Scienza nuova
testatine
(1), (2)
finalini
capilettera
attributi
storia (1), (2), (3)
"persona"
varie:
mano, occhio
triangoli (1), (2)
simmetria
Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
antiporte e frontespizi incisi:
G.B. Vico, Principj di scienza nuova, 1744
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È Vico stesso che in una Spiegazione della dipintura proposta al frontispizio illustra il senso dei "geroglifici" che la compongono.
(Ci riferiamo qui agli elementi che possono interessare dal punto di vista dell'immagine della Giustizia, rimandando alla Spiegazione chi fosse interessato a farsi un'idea più precisa sulle figure dell'antiporta e sul loro senso).
Punto di partenza sarà "IL TRIANGOLO LUMINOSO con ivi
DENTRO un'OCCHIO VEGGENTE" che "è Iddio con l'aspetto della sua
Provvedenza". Immagine, questa dell'occhio, che si incontra in altre antiporte del Fondo antico: anche in testi di argomento più strettamente giuridico come per esempio le Observationes di Titius. La sfera divina come fondamento di ogni idea umana di giustizia. |
"LA DONNA CON LE TEMPIE ALATE, CHE SOVRASTA AL GLOBO MONDANO" sarà la Metafisica. Contempla l'occhio/triangolo da cui muove "IL RAGGIO DELLA DIVINA PROVVEDENZA" che converge sul suo petto, su "UN GIOJELLO CONVESSO" da cui "IL RAGGIO SI RIFRANGE, E RISPARGE AL DI FUORI".
Tralasciamo quindi i vari oggetti che si trovano sull'altare e i chiarimenti che Vico dedica alla statua d'Omero su cui il gioiello al petto della Metafisica riflette il raggio divino.
Basterà tenere presente l'idea e l'immagine della luce divina che dal "Mondo delle Menti, e di Dio" riflettendosi nella sfera intermedia del "Mondo della Natura" giunge a illuminare "il Mondo delle Nazioni"
Il percorso della luce in quest'immagine andrà confrontato con quello dell'antiporta del De principiorum legis naturalis traditione di Ansaldi).
In entrambi i casi la luce scende dall'alto e chi la riceve alza lo sguardo alla fonte di questa luce: qui la Metafisica si volge all'occhio divino; nell'opera di Ansaldi Adamo fissa l'originario fuoco della legge naturale mentre la figura nell'angolo in basso a sinistra guarda, a sua volta, Adamo.
In entrambi i casi, dopo il primo irraggiarsi, il passaggio della luce verso gli strati inferiori dell'essere avviene attraverso una superficie che la riflette: un "giojello convesso" sul petto della Metafisica di Vico; lo specchio impugnato da Adamo e dalla figura in basso a sinistra.
La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [...] Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia (Corinzi 1, 13, 9-12).
In primo piano, nell'immagine dell'antiporta, Vico ha voluto "i GEROGLIFICI significanti le cose umane più conosciute", dove dobbiamo riconoscere -- al centro della sua "storia ideale eterna" -- il passaggio dal tempo degli eroi al tempo degli uomini.
De' quali GEROGLIFICI il primo è 'l FASCIO: perchè i primi Imperj
civili sursero sull'unione delle paterne potestadi di Padri [...] Tai Padri
[...] per resistere alle caterve de' Famoli sollevati contro essoloro, furono
naturalmente menati ad unirsi [...].
LA SPADA, CHE S'APPOGGIA AL FASCIO, dinota, che 'l Diritto Eroico fu Diritto
della Forza [...].
LA BORSA PUR SOPRA IL FASCIO dimostra, ch'i Commerzj, i quali si celebrano con
danajo, non cominciarono, che tardi dopo fondati già gl'Imperj Civili
[...].
LA BILANCIA DOPO LA BORSA dà a divedere, che dopo i Governi Aristocratici che
furono Governi Eroici, vennero i Governi Umani, di spezie prima popolari;
ne' quali i popoli, perchè avevano già finalmente inteso, la natura
ragionevole, ch'è la vera natura umana, esser'uguale in tutti; da sì
fatta ugualità naturale [...] trassero gli Eroi tratto tratto
all'egualità civile nelle Repubbliche popolari, la quale ci è
significata dalla BILANCIA [...]. Ma finalmente non potendo i popoli liberi mantenersi in
civile egualità con le leggi per le fazioni de' Potenti, & andando a
perdersi con le guerre civili; avvenne naturalmente, che per esser salvi, con una
legge Regia Naturale, la qual si truova comune a tutti i popoli di tutti i tempi in tali stati
popolari corrotti [...] vanno a ripararsi sotto le Monarchie; ch'è l'altra spezie degli
Umani Governi [...].
IL CADUCEO E' L'ULTIMO DE' GEROGLIFICI; per farci avvertiti, ch'i primi popoli ne' tempi
lor' eroici, ne' quali regnava il diritto Natural della Forza, si guardavano tra loro
da perpetui nimici con continove rube, e corseggi [...] perchè essendo le
guerre eterne tra loro, non bisognava intimarle: ma venuti poi i Governi
Umani o popolari, o monarchici, dal Diritto delle Genti Umane furon introdutti gli
Araldi, ch'intimasser le guerre; e s'incominciarono a finire l'ostilità con le
paci [...].
Vico stabilisce quindi un rapporto tra i diversi attributi della Giustizia e due distinte fasi storiche: il fascio e la spada come segni dei primi "Governi Eroici"; la bilancia segno dei "Governi Umani".
Ricordiamo quel che si è detto altrove a proposito di bilancia e spada come portatori di diversi significati e storie che, nell'immagine della Giustizia, si incontrano stabilmente solo alla fine del medioevo.
Nelle pagine di Vico la distinzione risulta confermata ma in ordine inverso. Se per le immagini abbiamo visto comparire prima la bilancia, accompagnata dalla spada solo in un secondo tempo, in Vico il fascio e la spada dei "Governi Eroici" precedono la bilancia dei "Governi Umani".
Bisognerà tenere presente che si tratta appunto di forme di governo, non della giustizia in quanto tale né, tantomeno, dell'immagine della Giustizia.