Università di Modena e Reggio Emilia -
Biblioteca universitaria giuridica
Fondo antico - Immagini della Giustizia: bilancia e spada: storia (1): monete romane
testatine
(1), (2)
finalini
capilettera
attributi
storia (1), (2), (3)
"persona"
varie:
mano, occhio
triangoli (1), (2)
simmetria
Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
la bilancia e la spada: storia (1):
monete romane
A partire dai regni di Vespasiano e Tito vengono coniate, a Roma, delle monete dove si ha l'associazione della bilancia con una figura femminile che è l'Equità, o più precisamente l'Aequitas Augusti (sull'altra faccia della moneta sta appunto il profilo dell'imperatore).
Dupondius di Vespasiano (77-78 d.C.) e Aureus di Marco Aurelio (168 d.C.),
da Jacob, fig. 122-123, p. 220
Nel primo dei due esempi qui riprodotti alla bilancia, retta con la mano destra, si unisce come attributo dell'Equità un lungo bastone la cui cima è impugnata con la sinistra. Ricorda altre immagini di dee in una posa simile: Minerva con la sua lancia.
Notiamo l'accoppiamento tra il braccio abbassato che regge la bilancia e il braccio alzato che impugna una figura verticale -- bastone/lancia o, secoli più tardi, spada -- ricollegabile alle varie immagini dell'"asse del mondo" (Guénon, Simboli, p.72-75, 160-164).
Nel secondo esempio l'Equità, vista di profilo, siede con la bilancia nella mano destra mentre regge col braccio sinistro una cornucopia, immagine ricorrente -- fino all'epoca moderna -- dell'abbondanza che verrà al mondo dall'Aequitas Augusti.
La incontriamo anche nei libri del nostro Fondo antico, in particolare dove la Giustizia si presenta appunto come Giustizia del principe.